sabato 26 novembre 2016

Ghost summer: stories

Autrice: Tananarive Due
Lingua: inglese
Genere: racconti brevi / horror / paranormale
Prima pubblicazione: settembre 2015

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Ghost summer: stories è un volume che avevo richiesto dalla sezione "Comics & Graphic Novels" di NetGalley, per avere qualcosa di leggero e in tema da leggere in occasione di Halloween. E' stato quindi con disappunto che ho scoperto trattarsi invece di una cospicua antologia di racconti, che mi ha preso ben più di qualche pomeriggio di fine ottobre.

L'autrice delle storie è Tananarive Due, una scrittrice che non conoscevo, ma che sono stata felice di scoprire. Il suo stile, infatti, è scorrevolissimo e piacevole e mi ha spinto a leggere una pagina dopo l'altra anche quando il racconto mi sembrava noioso.
L'autrice è molto brava nel dare la sensazione che qualcosa (di brutto, per lo più), stia per accadere, e dà il massimo negli scenari post-apocalittici.

Spesso le storie terminano con un finale aperto, lasciandoci chiedere cosa potrebbe accadere dopo: il nonno trasformato in zombie ucciderà l'amato nipotino, o sarà quest'ultimo a sparargli? Il bimbo rimasto solo al mondo riuscirà a sopravvivere? Troverà qualcun altro come lui?
Di solito trovo questa scelta irritante e insoddisfacente, ma in questo caso credo sia piuttosto azzeccata, permeando di un ulteriore alone di mistero gli eventi, e lasciando che l'immaginazione del lettore contribuisca a rendere più o meno horror l'atmosfera.


Mi è piaciuto molto, inoltre, che la scrittrice abbia spesso usato storie di fantasmi o di eventi soprannaturali di altro genere per parlare della segregazione razziale e della paura del diverso. Tananrive Due è, infatti, un'autrice afroamericana, probabilmente la prima di cui abbia letto qualcosa, e proprio attraverso i suoi racconti mi sono accorta di quanto la mia mente fosse "impostata" su un mondo di bianchi: non ho potuto fare a meno, infatti, di immaginare la bambina di "Like daughter" con i boccoli biondi e la carnagione chiara, prima di scoprire che si trattava di una un'adorabile bimba nera con i vestiti da principessa.
Se Ghost summer: stories ha contribuito ad aprirmi un po' la mente, allora sono ben contenta di averlo letto.


Di seguito, un breve commento su ogni racconto:

- The lake: un lago misterioso in cui è proibito nuotare, un'insegnante di Boston che si scopre invece attratta dall'acqua... La descrizione del luogo, un sonnacchioso paesino americano, mi è piaciuta molto, mentre ciò che accade alla protagonista è piuttosto prevedibile.

- Summer: una strana possessione si verifica solo d'estate e solo nei confronti di bambini piccoli... Anche questo piuttosto prevedibile, ma ancora una volta belle le descrizioni e lo stile, e il fatto che ci sia un "sovvertimento" delle tradizionali regole del gioco.


- Ghost summer: un bambino è deciso a sfruttare la sua ultima estate prima dell'adolescenza per scovare finalmente dei fantasmi, ma trova ben più di quanto avesse sperato... Molto lungo e per gran parte noioso. Ci sono dei passaggi dalla prima alla terza persona che immagino saranno corretti nell'edizione definitiva.

- Free Jim's mine: una schiava e un nativo americano scappano per trovare la libertà, ma le cose non andranno come sperato... Al di là del soprannaturale, il racconto riesce a rievocare il tempo della schiavitù negli Stati Uniti, dove per alcune persone la libertà sarebbe rimasta solo un sogno.

- Knowing: una donna riesce a predire il giorno in cui le persone moriranno solo guardandole, ma in un impeto di rabbia ha fatto lo stesso con il suo bambino... Racconto molto evocativo, bellissime le cose che dice il piccolo sul senso della vita.

- Like daughter: una donna con un passato di abusi alle spalle sceglie di clonarsi, per dare a se stessa l'esistenza che avrebbe sempre voluto, ma il suo progetto finisce per rovinare più di una vita... E' il racconto che mi ha fatto pensare che leggerei volentieri un romanzo drammatico di Tananarive Due.

- Aftermoon: a New York un medico cura i problemi estetici dei licantropi... Noioso di per sé, ma  significativo per quanto riguarda la questione della diversità.

- Trial day: una bimba cerca di salvare il suo amato fratellastro ricorrendo alle arti magiche della madre... Un racconto sul razzismo e sull'anima magica degli Stati Uniti.

- Patient zero: un bimbo è tenuto in isolamento in quanto paziente zero di una malattia che sconvolgerà il mondo... Straziante, di sicuro la storia più bella.

- Safe word: in un mondo sconvolto dalla minaccia zombie, un nonno tenta di mettere in salvo l'amato nipotino... E' uno dei racconti dal finale aperto, molto commovente.

- Removal order: insieme con i due racconti successivi, fa parte di una trilogia. In un mondo stravolto da una febbre mortale, una ragazza sceglie di restare indietro nella cittadina ormai deserta per prendersi cura della nonna malata di cancro... Molto commovente.


- Herd immunity: la protagonista del racconto precedente tenta di raggiungere un posto sicuro e si imbatte in un altro viaggiatore che crede immune come lei... Il peggiore tra i tre.

- Carriers: parte finale della trilogia. Il mondo ha ormai vinto la battaglia contro l'agente patogeno che ne minacciava la sopravvivenza, ma molto male è stato fatto ai carriers quando qualsiasi cosa sembrava lecita... E' molto triste e amaro, anche se termina con un finale lieto.

- Senora suerte: l'uomo più sfortunato del mondo incontra la Fortuna... non noioso, ma nemmeno uno dei migliori.

- Vanishings: una bimba ammalata sta a poco a poco "sparendo" dalla vita... E' un racconto sulla morte, più che sul soprannaturale, mi è sembrato un po' fuori contesto.

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Trama: Whether weaving family life and history into dark fiction or writing speculative Afrofuturism, American Book Award winner and Essence bestselling author Tananarive Due’s work is both riveting and enlightening. 

In her debut collection of short fiction, Due takes us to Gracetown, a small Florida town that has both literal and figurative ghost; into future scenarios that seem all too real; and provides empathetic portraits of those whose lives are touched by Otherness. Featuring an award-winning novella and fifteen stories—one of which has never been published before—Ghost Summer: Stories is sure to both haunt and delight.

With an Introduction by Nalo Hopkinson and an Afterword by Steven Barnes.

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Giudizio personale: 3/5

domenica 13 novembre 2016

Great expectations - Manga Classics

Autrice: Crystal S. Chan
Disegnatrice: Nokman Poon
Lingua: inglese
Genere: manga / romanzo di formazione
Prima pubblicazione: maggio 2015

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Grandi speranze è un romanzo di Charles Dickens molto particolare, a tratti estremizzato, nel personaggio di Miss Havisham, ad esempio, o nei rapporti svelati alla fine tra i vari protagonisti.
Crystal S. Chan lo ha riadattato per Manga Classics con la collaborazione di Nokman Poon, che ne ha curato le tavole.

La copertina è molto bella e significativa: vi vediamo un piccolo Pip i cui abiti ne svelano la bassa condizione sociale, abbracciato da un sé adulto, abbigliato invece da gran signore; indietro Estella, mentre, tra gioielli che sembrano cadere dal cielo, due monete portano, una, l'effigie di Magwitch, e l'altra, quella di Miss Havisham, i due personaggi a causa dei quali tutto ha inizio.


Il disegno mi è piaciuto veramente molto, quasi tutti i personaggi, soprattutto i bambini, hanno il volto paffutello e dolce. Fanno eccezione proprio Magwitch e Miss Havisham, in cui il tratto più maturo e "diverso" accentua il loro essere outsider e al di sopra delle parti.
La mangaka è stata molto brava anche con i personaggi secondari, come Compeyson e Orlick, di cui ha saputo rendere, anche a livello visivo, la malvagità dell'uno e l'invidia profonda dell'altro.


La resa della storia è piacevolissima: ciò che più mi ha stupito riguardo a questo manga, è stato proprio il fatto di averlo letto in soli due giorni. Neppure Emma mi aveva preso così poco tempo! Scrivo che ciò mi ha stupito, perché Grandi speranze non è certo un romanzo leggero, e mi sarei aspettata tempi di lettura più lunghi, almeno quanto quelli di The scarlet letter.


La storia riesce a trasmettere la solitudine del piccolo Pip e la sua paura nel ritrovarsi faccia a faccia con un delinquente; la bontà di Joe e il suo dolore nel sentirsi disprezzato e rifiutato dal ragazzo che ha amato, e che ora gli appare come qualcuno che vorrebbe essergli estraneo; la follia scaturita dalla grande infelicità di Miss Havisham e il vuoto affettivo di Estella.
Il personaggio di Magwitch e le sue vicende, inoltre, sono riusciti, soprattutto alla fine della storia, a commuovermi ancora una volta.


Mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa in più riguardo a Wemmick, ma probabilmente il fatto che le sue vicende non incidano su quelle di Pip e che lo spazio da dedicare alla storia fosse comunque limitato, non lo ha permesso. D'altronde, Wemmick è il personaggio che compare meno anche negli adattamenti per il grande e piccolo schermo.


Come negli altri volumi, anche qui, al termine della storia, troviamo alcuni chiarimenti dell'autrice, come quello riguardo il finale, ad esempio, e alcune tavole molto interessanti sullo studio dei personaggi e della cover.

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Trama: Considered to be Charles Dickens' finest novel, Great Expectations has it all: romance, mystery, comedy, and unforgettable characters woven through a gripping rags-to-riches tale. 
featuring gorgeous artwork that brings this timeless classic to life like never before, Dickens's compelling cast and sweeping story are perfectly captured in this brilliant manga adaptation.

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Giudizio personale: 5/5



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sabato 5 novembre 2016

Harry Potter e l'Ordine della Fenice

Autrice: J.K. Rowling
Titolo originale: Harry Potter and the Order of the Phoenix
Volume: 5 di 7
Lingua: italiano
Genere: fantasy
Prima pubblicazione: ottobre 2003

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Harry Potter e l'Ordine della Fenice è il quinto volume della serie creata da J.K. Rowling sulle (dis)avventure del maghetto Harry e dei suoi amici.
Come sempre, lo stile è molto scorrevole e mi ha tenuto incollata alle pagine, nonostante questo sia, secondo me, il libro più ansiogeno e cupo che la scrittrice abbia dedicato ai tre studenti di Hogwarts e al loro mondo.

La storia si apre, come di consueto, a Privet Drive, in cui un annoiato quanto arrabbiato Harry Potter sta passando l'estate a casa dei poco amorevoli zii Vernon e Petunia e del viziato ed insopportabile cugino Dudley. Il ragazzo si sente abbandonato dagli amici e da Silente, rei di averlo lasciato per settimane all'oscuro di quanto sta davvero accadendo nel mondo invisibile ai babbani. Il clima è così soffocante e spiacevole che risulta commovente la scena in cui una "squadra" composta, tra gli altri, da Malocchio Moody e dalla "new entry" Ninfadora Tonks, arriva per portare via Harry, facendolo sentire di nuovo ben accetto, amato e protetto.


La scena si sposta quindi in una nuova location, la casa di Sirius Black al numero 12 di Grimmauld Place. Le descrizioni sono sempre bellissime ed evocative, basti solo pensare al quadro urlante della signora Black o ai ninnoli ritrovati in giro per casa.
Anche qui, però, l'atmosfera è tutt'altro che serena, tra gli screzi tra i membri dell'ordine della Fenice, la frattura all'interno della famiglia Weasley e l'elfo domestico Kreacher, che porta sulla testa un enorme segnale di pericolo che pare nessuno riesca a vedere.

Le cose peggiorano ad Hogwarts, visto da sempre da Harry come il luogo per eccellenza in cui essere felici e accolti. La politica entra a grandi passi nella storia, e il Ministero della Magia comincia a legiferare nella scuola. I temi, in questo caso, sono piuttosto adulti: il Ministro della magia Caramell (perché dare un nome così "dolce" - il inglese è "Fudge" - a un personaggio così odioso?!) cambia volto alla scuola per proteggere la sua carriera da eventuali colpi di mano di Silente.
Sua arma più pronta e disponibile è Dolores Umbridge, uno dei personaggi più malvagi e meschini che mi sia mai capitato di incontrare.
Le sue punizioni ai ragazzi sono da denuncia, e le sue intromissioni nel lavoro degli altri insegnanti fastidiose e intollerabili.
Con lei e i suoi Decreti Didattici il senso di ingiustizia che si respira nella storia raggiunge l'apice.
Avrei preferito meno malvagità, o magari azioni più subdole per punire solo determinati ragazzi, piuttosto che una così chiara e aperta parzialità nei confronti delle Case. Credo che la cattiveria del personaggio sia eccessiva, quasi incredibile. Tuttavia, a ben guardare cosa stava accadendo in una parte del mondo mentre leggevo il libro, mi sono anche chiesta se l'autrice, con la Umbridge e il Ministero e la scuola imbavagliata e derubata della sua indipendenza, non volesse rappresentare, pur se molto semplicisticamente,  alcune situazioni, ahimè purtroppo possibili e reali.


Il combattimento finale mi è piaciuto molto, anche se disgraziatamente ogni volume della saga di Harry Potter pare debba concludersi con un lutto.

In particolare, la morte di uno dei personaggi mi è sembrata l'effetto finale della mancanza di comunicazione che pervade tutta la storia: gli adulti non spiegano ad Harry cosa stia succedendo e quali pericoli potrebbe correre; Silente non gli dice perché siano così importanti le lezioni di Occlumanzia con Piton; Sirius non gli rivela che l'oggetto che gli regala potrebbe aiutarli a mettersi facilmente in comunicazione.

Per quanto riguarda i personaggi, l'Harry di questo volume è difficile da amare. E' un adolescente che si ritrova in una situazione difficile, sbeffeggiato ed insultato da chi non crede alla sua storia sul ritorno di Voldemort; abbandonato, secondo la sua percezione, dal preside Silente; sottoposto alle ingiustizie della Umbridge e all'orribile consapevolezza di aver avuto un padre bullo da ragazzino. Benché la sua rabbia sia quindi giustificata, l'ho trovato un personaggio duro da sopportare e che, almeno per il momento, non sembra maturare.
Hermione, che ho sempre apprezzato, verso la fine della storia mi è sembrata troppo rigida e fastidiosa (anche se, come al solito, aveva ragione), mentre mi è piaciuta la piccola Ginny Weasley, molto maturata.
La nuova conoscenza Luna Lovegood è davvero adorabile, e spero dimostrerà di valere molto più di quanto sembri.


Sbirciare nei ricordi del professor Piton ci ha poi permesso di scoprire due cose: il padre di Harry da ragazzino era un vero e proprio bullo, e Severus è un adulto che non ha mai superato i traumi della sua adolescenza. Sin dal primo volume mi sono sempre chiesta come possa un adulto vendicarsi di una persona del suo passato maltrattandone il figlio. Mi sembra immaturo, inutile e crudele.
Assistere al comportamento di James Potter è stata poi una vera delusione, e il fatto che fosse "solo un ragazzino, ma in fondo era una brava persona" non è una giustificazione. Il bullismo non ne ha mai.

Sul versante professori, ho adorato il modo in cui la McGrannitt è riuscita a tenere testa alla Umbridge (ma d'altronde adoro sempre la McGrannitt), mentre mi è spiaciuto che il personaggio di Silente sia stato così defilato (altro indizio che sin dal principio non prometteva nulla di buono); non ho apprezzato, invece, la storia del fratello di Hagrid: mi ha piuttosto annoiata.


I temi affrontati sono alquanto attuali - il potere dei mezzi di comunicazione, la discriminazione del diverso, la prepotenza dei regimi dittatoriali - e rendono Harry Potter un romanzo dai vari livelli di lettura che, al di là di qualche stereotipo (incarnato alla perfezione, secondo me, da Draco Malfoy) o esagerazione (la Umbridge), può rivelarsi interessante anche per un pubblico adulto.

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Seconda di copertina: Il quarto volume delle avventure di Harry Potter ci ha lasciato con il fiato sospeso: Lord Voldemort è tornato.
Che cosa succederà ora che l'Oscuro Signore è di nuovo in possesso dei suoi terrificanti poteri? Quanta morte e distruzione seminerà nel tentativo di riprendere il dominio del mondo?
Sono le stesse domande che si pone Harry Potter, disperatamente segregato – come tutte le estati – nella casa dei suoi zii Babbani, lontano dal mondo magico che gli appartiene.
Ma qualcosa è cambiato anche in lui.
Ormai quindicenne, lo ritroviamo divorato dalla frustrazione, dalla rabbia e dalle ansie tipiche della sua età.
In uno dei libri più attesi nella storia della letteratura, J.K. Rowling non cessa di stupirci. Tessendo un'altra stupefacente trama, riesce questa volta a dar voce alle inquietudini dell'adolescenza, ad arricchire il suo già mirabolante universo di nuove creature e nuovi indimenticabili personaggi, e anche a metterci in guardia contro la stupidità del potere e di chi lo usa per combattere il talento, il coraggio, la fantasia e la diversità.

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Giudizio personale: 4/5

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Volumi precedenti:
- Harry Potter e la pietra filosofale
- Harry Potter e la camera dei segreti
- Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
- Harry Potter e il calice di fuoco