sabato 22 ottobre 2016

Emma - Manga Classics

Autrice: Crystal S. Chan
Disegnatore: Po Tse
Lingua: inglese
Genere: manga / romanzo
Prima pubblicazione: maggio 2015

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Emma di Crystal S. Chan, illustrato da Po Tse, è un adattamento in formato manga dell'omonimo romanzo di Jane Austen. Nonostante non sia perfetto, mi è piaciuto davvero molto; con il senno di poi, anche più di quello di Yoko Hanabusa.
Il romanzo originale è il più lungo di tutta la produzione austeniana, e questo permette di avere un manga molto corposo, di ben 312 pagine.


La storia viene seguita abbastanza fedelmente, anche se vi sono troppi indizi riguardo al rapporto tra Jane e Frank, e qualche piccola libertà (Emma che indossa un inguardabile abito "della nonna" al ballo al Corona), che spesso è utile per chiarire un evento o i rapporti tra i personaggi.
Tra questi, trovo che Emma sia abbastanza ben caratterizzata, mentre Mr Knightley, per ammissione dello stesso Po Tse, è più rude del suo corrispettivo cartaceo.
Mi è piaciuta molto Augusta Elton, volgare, presuntuosa e insensibile al punto giusto (anche se il suo "cara sposa" avrebbe dovuto essere "caro sposo"), e la dolce e delicata Jane.
Purtroppo poco spazio è riservato a Miss Bates, un personaggio più sfaccettato e interessante di quello che sembri a prima vista. Proprio per questo motivo, credo che la gita a Box Hill e le sue conseguenze siano probabilmente gli unici eventi trattati in modo insoddisfacente: troppo repentino il ritorno alla normalità del rapporto dell'anziana donna con Emma, mentre il cambiamento di questa (che deve proprio ai fatti di Box Hill l'influenza maggiore) risulta troppo sotterraneo, e forse la sua portata potrebbe sfuggire a chi non ha letto il romanzo.


Per quanto riguarda il disegno, i grandi occhioni di Emma o il volto di Harriet fanno immediatamente pensare allo stile anni '80, quello che fu di Candy Candy o Georgie, ma le figure si fanno invece spigolose e si sviluppano in altezza, soprattutto nei personaggi maschili, Knightley ed Elton in testa. Ne è immune, invece, probabilmente per la sua età e il suo carattere, che tanto lo distanziano dagli altri, Frank Churchill, vero tributo a quello stile.
Molto bella Jane, il personaggio preferito dal mangaka, mentre avrei preferito che Emma fosse più carina.


Interessanti i character model sheets inframmezzati, tavole che, appunto, recano i modelli dei vari personaggi, nonché le pagine finali, in cui si pone l'accento su alcuni particolari (Emma che accetta finalmente i biscotti della Bates a significare che finalmente ha accettato la donna) ed in cui il disegnatore ci spiega come ha creato i vari personaggi.


Questa trasposizione di Emma ha il pregio di essere una lettura emozionante ed avvincente anche per coloro che già conoscono bene la storia originale; è impegnativo quanto basta per risultare interessante ad un pubblico adulto, ma anche molto divertente, ed ho pensato più volte che sarebbe perfetto se utilizzato come narrativa straniera alle scuole medie o durante i primi anni delle superiori.

La copertina, purtroppo, è piuttosto bruttina.

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Trama: Just in time for the 200th Anniversary, Manga Classics: Emma brings Jane Austen's classic tale of youthful folly and romantic exuberance to a modern audience with this beautiful, new manga adaptation. The impulsive match-making of Emma Woodhouse delivers both humor and heartache through the gorgeous artwork of manga-ka Po Tse (Manga Classics: Pride and Prejudice).
Manga Classics editions feature classic stories, faithfully adapted and illustrated in manga style, and available in both hardcover and softcover editions. 
Proudly presented by UDON Entertainment and Morpheus Publishing.


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Giudizio personale: 4/5

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domenica 9 ottobre 2016

Boy, 9, missing

Autore: Nic Joseph
Lingua: inglese
Genere: mystery
Prima pubblicazione: settembre 2016

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Boy, 9, missing, è un romanzo la cui trama mi aveva davvero affascinato: ventitré anni prima degli eventi narrati, durante una cena tra amici, un bambino di nove anni morì misteriosamente nella vasca da bagno, in solo pochi centimetri d'acqua. Non si seppe mai cosa fosse realmente successo, ma i genitori del piccolo, e buona parte dell'opinione pubblica, incolparono l'altro bambino presente quella sera, Sam, che non aprì mai bocca sull'accaduto. Dopo più di due decenni, la città è scossa dalla scomparsa di un altro piccolo di nove anni, Matthew, che si rivela essere proprio l'unico figlio di Sam...

Le premesse per un buon mystery c'erano tutte, eppure il romanzo non poteva deludermi di più.
Sin dall'inizio appare chiaro che purtroppo la storia risulterà inverosimile e a tratti ridicola, a cominciare dal primo incontro del protagonista Francis con la madre del piccolo scomparso, Miranda, e le improvvise apparizioni di quest'ultima sempre alle costole dell'uomo.

Nessuno dei personaggi risulta simpatico, ed in primis proprio Francis, fratello del bambino morto che si propone di ritrovare il piccolo Matt e il suo stesso padre, accusato del rapimento. Sembra che non sappia far altro che aprire la bocca per poi non emettere alcun suono, nonché essere avventato e cacciarsi in guai degni di un poliziesco di infima categoria.

I dialoghi sono spesso imbarazzanti, così come le battute del colpevole, tipiche del "cattivo" dei telefilm anni '80.
Per non parlare del "laboratorio segreto" della dottoressa Christine, con tanto di esperimenti illegali e parola d'ordine alla porta...

L'autore pensa bene di aggiungere alla storia uno stereotipato rapporto padre-figlia, una preside pedofila e una prevedibile quanto superficiale storia d'amore.
Il risultato è davvero pessimo, e probabilmente Boy, 9, missing, si aggiudicherà lo scettro di peggior romanzo letto quest'anno, e probabilmente anche degli ultimi cinque.
Ed è un peccato, perché di sicuro l'autore è capace di fare molto meglio, visto che i pochissimi capitoli in cui viene raccontata la storia del piccolo Sam - nella finzione, estrapolati dal taccuino di una giornalista - sono veramente bellissimi e a tratti commoventi, capaci di far sentire al lettore tutto il dolore di un bambino solo e taciturno con la passione per le marionette piuttosto che per il calcio.
Queste digressioni e l'identità del colpevole, a cui non avevo pensato, sono purtroppo le uniche lance a favore che possa spezzare per un romanzo piuttosto scadente, di cui davvero non mi spiego le innumerevoli recensioni favorevoli.

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Trama: In the tradition of Defending Jacob or Drowning Ruth, this is a suspenseful debut that explores the ramifications of revenge, justice, and the aftermath of a terrible night in the lives of two families.

It should have been just a quiet evening with friends. But Francis lost his brother that night in what was ruled a tragic accident. He's tried to move on in the last twenty-three years, even though his father certainly hasn't. Indeed, his father still blames the lone witness, Sam, the nine-year-old son of friends. Perhaps if Sam would have just said something, anything, about what happened that night, but Sam still seems unable-or unwilling-to utter a word about the accident.

And now, twenty-three years later, Sam's own nine-year-old son has disappeared.

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Giudizio personale: 2/5

sabato 1 ottobre 2016

The scarlet letter

Autrice: Crystal S. Chan
Disegnatrice: SunNeko Lee
Lingua: inglese
Genere: manga/romanzo
Prima pubblicazione: marzo 2015

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The scarlet letter è la trasposizione in manga dell'omonimo romanzo di Nathaniel Hawtorne.
L'azione si svolge nell'America puritana del XVII secolo; protagonista è Hester, una donna che viene punita dalle autorità - nonché da tutti i suoi concittadini - per aver avuto una bambina fuori dal matrimonio. Sua condanna sarà indossare per tutta la vita, sul petto, la lettera A di adultera.

Purtroppo sono passati molti anni da quando ho letto il romanzo, ma, con pochi dubbi, posso dire che il manga segue fedelmente la storia originale.
Le tavole, alcune delle quali occupano tutta la pagina, sono davvero molto belle.


I personaggi maschili principali, il tormentato reverendo Dimmesdale e il vendicativo Chillingworth, trovano graficamente l'estrinsecazione delle loro personalità e dei loro conflitti interiori.
Il primo, che ho trovato troppo giovane, è caratterizzato da un'espressione perennemente triste ed una mano portata continuamente al petto; il secondo è spesso rappresentato con un serpente alle spalle, a simboleggiare il suo animo malvagio e velenoso.


Nel corso della storia, inoltre, vengono raffigurati spesso gli stessi personaggi del popolo, che fanno da sfondo alla vicenda, così che la mangaka riesce a mostrarci il cambiamento delle loro opinioni e dei loro comportamenti nei confronti di Hester.
Questa, infatti, all'inizio presentata come una reietta, giudicata e condannata, saprà invece mostrare il suo animo gentile e caritatevole, non intaccato, come tutti credono sia logica conseguenza, dalla sua presunta "colpa".

La colpa è infatti uno degli argomenti principali del romanzo e del manga, insieme a quelli della giustizia e del perdono.
Hester è giudicata colpevole, ma da una società ignorante e superstiziosa, che giustifica con la religione i suoi atti mostruosi.
Inoltre non dimentichiamo che la protagonista è una donna, e in quanto tale giudicata ancora più duramente per un "peccato" compiuto non da sola.
Colpevole è anche Arthur, che non si perdonerà mai, ma sceglierà di essere giudicato solo quando, dopo anni, la sua vita di menzogne gli sembrerà diventata ormai impossibile.

Proprio nei temi trattati sta l'attualità della storia di Nathaniel Hawthorne: non saremo più nel XVII secolo o in un villaggio di puritani, ma a quanto pare l'animo umano non è cambiato di molto. La cecità, la voglia di puntare il dito, di punire, di decidere cosa sia giusto o sbagliato, sembra non conoscere limiti di spazio o tempo.

Il manga è molto piacevole, ma la storia non è di certo leggera: non si tratta di un volume che si legge tutto d'un fiato. Inoltre, mi sembra che nella parte centrale gli eventi procedano un po' troppo velocemente, e temo che per chi non ha letto il romanzo originale, molte cose risultino quanto meno strane, come il comportamento della piccola Pearl.


Mi è piaciuto molto che, alla fine del volume, ci fossero i bozzetti dei personaggi, nonché alcuni chiarimenti, ad esempio sul linguaggio usato, sul misterioso "uomo nero" più volte citato, o sul perché gli occhi della piccola Pearl siano stati disegnati in un certo modo.
La cura dei particolari è evidente in un arazzo che compare ad un certo punto della storia, ed il cui significato ci viene illustrato proprio nelle ultime pagine.

Molto belle anche le copertine, anche se preferisco quella della versione hardcover ed ebook (in alto) a quella utilizzata per il formato cartaceo (in basso).

Si tratta sicuramente di un volume molto bello e interessante, per riscoprire uno dei classici della letteratura statunitense.

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Trama: A powerful tale of forbidden love, shame, and revenge comes to life in Manga Classics: The Scarlet Letter. Faithfully adapted by Crystal Chan from the original novel, this new edition features stunning artwork by SunNeko Lee (Manga Classics: Les Miserables) which will give old and new readers alike a fresh insight into the Nathaniel Hawthorne's tragic saga of Puritan America. Proudly presented by UDON Entertainment and Morpheus Publishing.

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Giudizio personale: 4/5

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