martedì 23 dicembre 2014

Roma in fiamme

Autore: Franco Forte

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Il nome Nerone mi fa venire alla mente la figura di un imperatore nelle vesti di citaredo, che suona il suo strumento mentre, sullo sfondo, Roma brucia. Scena che, quasi sicuramente, non si è mai verificata nella realtà, come molte altre azioni attribuite all'ultimo sovrano della dinastia giulio-claudia, dalla fama di imperatore pazzo e sanguinario.

Di sicuro Nerone si macchiò di crimini orribili - non così inconsueti, nella storia dell'Impero -, ma ebbe anche innegabili meriti, quale proprio la ricostruzione di Roma dopo il terribile incendio del 64 d.C.

In questo romanzo Franco Forte tende a sottolineare appunto questi ultimi, tanto che il libro avrebbe potuto intitolarsi "In difesa di Nerone", piuttosto che Roma in fiamme. Ma ciò non è un male, perché anche se ho provato tenerezza per quel ragazzino incompreso che avrebbe tanto voluto essere un artista di fama, o per quell'uomo che vuole rifiutare i premi ai giochi greci perché in fondo sa di non averli meritati, l'autore comunque non bypassa gli aspetti peggiori del carattere dell'imperatore, né nasconde le sue azioni crudeli, permettendoci di farci un'idea meno semplicistica di questo controverso personaggio.

La storia comincia nel 54 d.C., quando Nerone ha sedici anni e sua madre Agrippina sta complottando l'omicidio del marito, nonché zio, Claudio, e termina nel 68 d.C., con la morte di Nerone stesso.

La storia è interessante, mi piacciono le descrizioni dello stile di vita romano ai tempi dell'Impero, nonché quelle dei personaggi, come Tigellino, crudele e sanguinario, e Seneca, con cui l'autore è poco clemente. Siamo resi partecipi dei dubbi, delle paure, degli incubi dell'imperatore, lo osserviamo nel suo complicato rapporto con l'ambiziosa madre e nei pochi, dolci momenti passati con la figlioletta. Inoltre ho apprezzato molto la descrizione del popolo romano, quella folla avida di sangue e spettacoli, che pure amava - riamata - il suo imperatore.

Tuttavia il romanzo non mi ha mai catturato, ed ho impiegato molto tempo per terminarlo.
Ciò che mi è piaciuto meno è stata la sensazione che i vari eventi non fossero ben amalgamati, e che la storia si componesse piuttosto di tanti piccoli "quadretti" posti l'uno accanto all'altro.
Mi avrebbe interessato, per esempio, conoscere lo sviluppo di alcune questioni politiche di cui si parla, o sapere che fine abbia fatto Atte dopo la morte di Poppea. E' invece tutto funzionale al protagonista Nerone: qualsiasi evento o personaggio sono raccontati solo se toccano l'imperatore, poi spariscono d'improvviso e non se ne sa più nulla, lasciando purtroppo una sensazione d'incompiutezza e discontinuità.

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Quarta di copertina: Nessun personaggio storico è stato più misterioso, affascinante, temuto e odiato di Nerone. E forse nessuno è apparso più controverso. Raggiunto il potere per merito della madre Agrippina, che uccise il marito Claudio per fare posto al figlio, Nerone nei primi anni del suo impero dà corpo alle speranze che lo vogliono pronto a diventare, sotto la guida del filosofo Seneca, un saggio imperatore. Ma il suo destino vuole altrimenti e in breve le ombre del suo carattere emergono con violenza, fino al grande incendio di Roma, di cui si vocifera sia il mandante.
Con passione e competenza, Franco forte illumina di una luce nuova il personaggio di Nerone restituendoci, con la vividezza dei migliori romanzi storici, un indimenticabile racconto dell'imperatore che si credeva Apollo.
E, sullo sfondo, dipinge fin nei dettagli più minuti una Roma imperiale animata da pulsioni, passioni, intrighi, nel periodo di crescita più contraddittoria, ma anche più spettacolare, nella storia dell'Urbe.

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Giudizio personale: 3/5