sabato 8 giugno 2013

Il ballo

Autrice: Némirovsky Irène
Titolo originale: Le bal

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Prima de Il ballo, non conoscevo Irène Némirovsky, la cui vita potrebbe essere essa stessa un romanzo: ebrea, la scrittrice nacque in Ucraina, ma a dieci anni si trasferì a San Pietroburgo, da cui fuggì nel 1918 a causa della Rivoluzione Russa. Soggiornò in Finlandia, poi in Svezia, infine in Francia, dove fu arrestata. Deportata nel campo di concentramento di Auschwitz, vi morì nel 1942.
Interessanti i rapporti con le proprie origini ebraiche, e soprattutto con la madre, vista non come affettuosa figura di riferimento, ma come nemica e antagonista. Da qui, la considerazione di tutte le madri come creature incapaci di amare e in diretta concorrenza con le proprie figlie.
Questo concetto è ben espresso anche ne Il ballo, racconto breve che pone sotto i riflettori una coppia di parvenu desiderosi di entrare a far parte di quella società che fino a quel momento ha tenuto loro chiuse le porte. La figlia quattordicenne, Antoinette, ha sempre temuto il mondo degli adulti, eppure sente dentro di sé che è giunto ormai il momento di farne parte; si sente una donna, ma viene trattenuta forzatamente nell'infanzia da una madre che vuole "cominciare a vivere", ora che ha finalmente del denaro, e che non desidera che la giovane figlia la metta in ombra.
Si prova molta rabbia nei confronti di questa donna, della sua disattenzione e insensibilità verso la ragazzina alla quale dimostra davvero poco amore, eppure riesce anche a fare un pò compassione, alla fine, quando la vendetta di Antoinette si è consumata; per un attimo si riesce a vedere la realtà con i suoi occhi, a scorgere così tutto ciò che la donna ha dovuto passare nella sua vita, le frustrazioni per i desideri irrealizzati, e l'abbraccio, l'ultimo, probabilmente, con la figlia, è quasi da film horror: come quando la storia si conclude con il primo piano del protagonista, quello che credevi innocente e fragile, a cui però d'improvviso gli occhi si accendono di un'infuocata malvagità, e capisci che da allora in avanti tutte le parti saranno invertite, e che la storia è ben lungi dal terminare.

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Retro copertina: Per i Kampf l'organizzazione del ricevimento, a cui sono invitati i maggiorenti della città, è un'occupazione serissima .
Tutto deve funzionare alla perfezione, come il meccanismo di un prezioso orologio. Proprio per questo, il ballo, che dovrebbe segnare l'ingresso della quattordicenne Antoinette nella brillante società parigina, è un sogno più per la madre, volgare e arcigna parvenue, che per la ragazza. Con una scrittura precisa e senza fronzoli, Iréne Nèmirovsky racconta la vendetta che Antoinette saprà prendersi.

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Giudizio personale: 3/5



2 commenti:

Clody ha detto...

Questo romanzo non ho ancora capito se ho voglia di leggerlo, oppure no...
Secondo te ne vale la pena?

Carmen ha detto...

@Clody: Mah... giusto se vuoi farti un'idea dell'autrice (se, come me, non la conoscevi); non si tratta nemmeno di un romanzo, in realtà, ma di un racconto, e anche abbastanza breve...