martedì 30 aprile 2013

Donne innamorate

Autore: David Herbert Lawrence
Titolo originale: Women in love

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Donne innamorate è il romanzo novecentesco di Lawrence, diverso per questo dai più tipicamente ottocenteschi L'amante di Lady Chatterley e Figli e amanti e, secondo me, di ben più difficile lettura.
E non mi riferisco allo stile, alla struttura accidentata del romanzo o alla trama esile, ma ai personaggi. Personaggi che si perdono dietro le loro infinite elucubrazioni, che speculano -a mio parere presuntuosamente- sulla vita e sull'amore, che odiano l'umanità di cui comunque fanno parte, che sono ossessionati dalla morte e vivono sentimenti estremi. Personaggi che ad un certo punto si fanno letteralmente detestare e che spingono a chiudere il libro.
E' proprio lo stile di Lawrence e la sua immensa bravura nel raccontare che fa andare avanti, un capitolo dopo l'altro.
Il background della storia è quello incontrato nei due romanzi già citati, l'Inghilterra delle miniere di carbone, a causa delle quali tutto è polveroso, squallido e nero e l'atmosfera è opprimente; uno dei protagonisti, Gerald, è il figlio del padrone di una miniera e gli altri, le donne del titolo, cioè le sorelle Gudrun e Ursula, e Birkin, l'altro uomo del quartetto, insegnanti, si considerano superiori alla massa di operai, visti solo come qualcosa di amorfo e sudicio.
Diversamente da quel che potrebbe far pensare il titolo, il romanzo non parla d'amore, o, almeno, non racconta storie d'amore, bensì del rapporto tra uomini e donne, ma in modo troppo ampolloso. Ho trovato interessante solo la lite tra Ursula e Birkin sul ciglio della strada, mentre mi è sembrato terribilmente attuale il gesto esasperato che Gerald compie nei confronti di Gudrun (il cui abbigliamento non convenzionale sembra l'unica pennellata di colore in un quadro grigio).
I personaggi sono ben costruiti, sebbene, secondo me, troppo estremizzati. Quello meglio riuscito è un personaggio secondario, Hermione, ossessionata dalla conoscenza, dal possesso e dal controllo, figura terribile e ricca di innumerevoli sfumature.
Molto bella la prima parte del XVII capitolo, dedicata al vecchio signor Crich.

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Retro copertina:  In questo romanzo, pubblicato nel 1920 e concepito idealmente come seguito de L’arcobaleno (1915), Lawrence esplora, avvalendosi di una trama esile e pretestuosa ma anche di un’estrema dilatazione e intensificazione dei dialoghi, le più diverse implicazioni dei rapporti tra i due sessi, l’assurdità delle convenzioni sociali che vorrebbero delimitarne le possibilità e i modi, il tormento dell’eterno conflitto tra istinto e intelletto, tra sensualità e ragione, sullo sfondo della società industriale inglese del primo Novecento. L’abbandono della tradizione narrativa ottocentesca, del romanzo «ben costruito» in virtù di uno sviluppo regolare della storia e dell’aderenza realistica ai fatti, è definitivo: la struttura di Donne innamorate è accidentata, spezzata, apparentemente incoerente e segna l’inizio di una significazione espressionistica e simbolica tipicamente novecentesca.

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Giudizio personale: 3/5


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